Descrizione Progetto
Carcere
Non esiste prigione più angusta di una mente chiusa nel pregiudizio.
Alla realtà del carcere ho dedicato molta parte del mio tempo perché nel non luogo di una prigione ho scoperto i limiti e le potenzialità della mia stessa libertà.
Il carcere è l’ambiente maggiormente deputato alla disumanizzazione dell’individuo, al suo annullamento agli occhi di una società che spesso giudica e condanna molto più facilmente di quanto potrebbe, invece, prevenire e rieducare.
Ogni persona detenuta è un universo unico, che spesso l’opinione comune tende ad isolare, alimentando l’odio e la diffidenza verso chi è considerato diverso e pericoloso.
Mi propongo come un operatore della giustizia, che crede nel valore della relazione umana e nell’incontro fra due individui ai quali la vita ha forse solo riservato occasioni e scelte differenti.
In qualità di coordinatore di diversi progetti all’interno di realtà carcerarie ho avviato e portato avanti una collaborazione pluriennale con il Centro per la Giustizia Minorile del Piemonte e della Valle d`Aosta, in particolare negli ultimi anni in qualità di presidente di EssereUmani Onlus. Le nostre competenze sono state riconosciute negli anni anche a livello istituzionale, tant’è che sono stati firmati diversi protocolli d’intesa come quello con la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Torino (dott.ssa Baldelli).
Con i miei colleghi ho promosso e attivato all’interno dell’Istituto Penale per Minorenni “Ferrante Aporti” di Torino progetti finalizzati alla formazione e all’avviamento professionale delle persone detenute, favorendo punti di contatto e relazioni tra i due mondi divisi da una cella.
Credo fortemente nell’efficacia dell’area penale esterna e delle misure penali alternative a quelle detentive. Recentemente sono stato tutor di ragazzi inseriti in percorsi di giustizia riparativa presso la sede operativa di EssereUmani Onlus in collaborazione con l’Associazione ASAI.